Jonio Pro-Dive Catania è il più importante Diving Center a Catania, Centro PADI 5 Stelle IDC, nasce con l’intento di promuovere la diffusione, la conoscenza e la pratica della subacquea ricreativa e tecnica, attraverso le attività e la didattica PADI.
Numerose possibilità di immersioni guidate, snorkeling, eventi subacquei, l'organizzazione di viaggi e crociere subacquee.
Il Diving Center opera tutto l’anno all’interno del Camping Jonio a Catania, è gestito da uno staff di istruttori PADI altamente qualificati che tengono corsi anche in lingua straniera, operando con serietà e professionalità, grazie alla preparazione PADI ed alle varie esperienze lavorative nelle isole del mar Mediterraneo e nei mari tropicali.
In uno dei luoghi più affascinanti del litorale jonico siciliano, appena sotto la superficie dello specchio acqueo prospiciente il porto di Ognina a Catania, questo sito d’immersione è caratterizzato dalla morfologia del fondale marino che ha preso forma dalle antiche colate laviche l’ultima delle quali ha “incontrato” il mare circa quindicimila anni fa.
Nel corso dei secoli, infatti, il magma si è trasformato in roccia, il fuoco ha incontrato l’acqua, ed ha preso così forma la scogliera nera, quanto mai diversificata ed articolata, che principalmente caratterizza la Città di Catania.
Nonostante il basso fondale, soprattutto nelle ore di picco luminoso, è una delle immersioni più suggestive, apprezzata peraltro anche da subacquei esperti e fotosub.
La sua peculiarità è dovuta all’alternarsi di archi di differenti dimensioni e grotte sulle cui pareti si possono apprezzare astroides calycularis (Madrepore arancioni) e parazoanthus axinellae (Margherite di mare).
L’ immersione ha inizio dalla baia protetta del Diving Center, su un fondale collocato a 6 mt circa di profondità, cosparso di grandi massi tondeggianti chiamati “Cutilisci”, simili a uova di Dinosauro, di dimensioni variabili da 50 cm fino ad un metro di diametro.
La forma è tale per via del loro percorso di rotolamento dall’alta quota al mare fin sul bassofondo, sul quale trovano definitivo alloggiamento dopo aver subito la spinta ed i movimenti idrodinamici dei marosi.
Il percorso subacqueo si snoda attraverso suggestivi archi lavici che creano giochi di luce intensi degni delle migliori scenografie cinematografiche.
Lungo la navigazione, fra luminosità e colori, si esplorano la Grotta Jonica - che prende il nome proprio dal Diving - e la Grotta Segreta dalla quale è possibile riemergere in una bolla d’aria apprezzando i colori e gli squarci di luce delle pareti esterne.
Durante il tragitto non è difficile l’incontro con banchi di saraghi (Diplodus) e salpe (Sarpa Salpa), mentre qualche cerniotto (Epinephelus sp.) incuriosito fa capolino dalla propria tana.
Il sito è stato anche oggetto di articoli pubblicati su riviste specializzate.
Ogni ambiente sommerso è caratterizzato da elementi emblematici che, nel tempo, diventano dei veri e propri simboli storici per il sito in cui si trovano.
Ancora di più quando quegli stessi elementi sono ivi presenti praticamente da “sempre”.
Ecco il perché della sua denominazione derivante dal Cerianthus membranaceus – uno degli elementi più accattivanti del Mar Mediterraneo - posto proprio alla quota dei 38 mt.
Il percorso, che ha inizio dalla baia prospiciente il Diving Center, prosegue sino al ciglio della parete rocciosa collocata a profondità di circa 15 mt. Da qui la discesa fino al banco di sabbia di quota 38 mt.
L’animale, che si apprezza già in fase di avvicinamento, vive in un tubo, da esso stesso prodotto, collocato nella roccia da cui sporgono, a corona, i tentacoli alimentari la cui colorazione bianco lattiginosa tende alla fluorescenza nelle parti terminali.
La delusione delle giornate in cui, all’arrivo, i tentacoli non si mostrano nella loro inconfondibile sinuosità è fortunatamente attenuata dal fatto che il fondale presenta colori variegati che, tra roccia lavica e sabbia, offre un piacevole percorso subacqueo comunque impegnativo.
Esso può infatti riservare sorprese con l’avvistamento di aquile di mare (Myliobatis aquila) nei periodi della loro stanzialità mentre triglie (Mullus) e grosse murene (Muraenidae) sono presenti in ogni mese dell’anno.
Ad attirare l’attenzione del subacqueo che pone lo sguardo sulla scogliera sommersa ci pensano le vacchette di mare (Peltodoris atro maculata) mentre è sempre garantito l’incontro con gli immancabili banchi di saraghi (Diplodus) e talvolta anche di ricciole (Seriola dumerili).
E’ l’immersione che assume la denominazione dall’elemento caratterizzante il sito: la Gorgonia rossa (Paramuricea clavata), specie tipica del Mare Nostrum che si trova su fondali rocciosi a profondità variabile da 25 ad oltre 100 metri.
Qui esse si presentano in formazione arborescente di colore intenso e formano ventagli che raggiungono anche il metro di altezza.
Le colonie assumono l'aspetto di un vero e proprio giardino sommerso (nelle giornate di corrente con i Polipi aperti lo scenario è entusiasmante), tra i cui rami si sviluppa una interessante e variegata biodiversità costituita da pesci ed invertebrati d'ogni specie.
L’immersione ha inizio dalla baia prospiciente il Diving Canter e prosegue sino al ciglio della parete rocciosa che si trova ad una profondità di circa 15 mt. Da qui, dopo una navigazione di circa 7 minuti, la graduale discesa nel blu fino ad arrivare ad un promontorio con cappello a 25 metri da cui iniziano a scorgersi i numerosi rami di Gorgonie che si estendono fino ai 40 metri di profondità.
Scorgendo fra le colonie, l’occhio attento ha la possibilità di apprezzare, fra l’altro, poriferi, stelle pentagono (Peltaster placenta), crinoidi (Crinoidea) e vacchette di mare (Peltodoris atro maculata).
Alla quota dei 40 mt la chicca finale è rappresentata dalla Leptogorgia sarmentosa di colore giallo che attira naturalmente i flash dei fotosub i quali, attraverso gli obiettivi macro, hanno la possibilità di immortalare, se presente, la ciprea delle gorgonie (Simnia spelta).
La profondità e il fondale misto fra sabbia e roccia possono riservare ulteriori sorprese con l’avvistamento di barracuda (Sphyraena Viridensis), aquile di mare (Myliobatis Aquila), cernie (Epinephelus sp.), grosse murene (Muraenidae) e addirittura qualche aragosta (Palinurus elephas).
A sinistra dello specchio acqueo situato di fronte al Camping Jonio si trova la Grotta delle Monete.
E’ questa la denominazione coniata per l’anfratto dalle rocce lisce colonizzate da un bivalve noto come ostrica cipollina (Anomia ephippium).
L’aspetto di questi molluschi è infatti quello di una conchiglia rotondeggiante e madreperlacea che appare come una piccola moneta argentea aderente alla roccia.
L’ immersione ha inizio dalla baia prospicente il Diving Center, a circa 6 m di profondità, procedendo quindi sino ad una franata cosparsa di grandi massi chiamati “Cutilisci” dalla quale ci si dirige ad una profondità massima di 25 mt apprezzando nel frattempo banchi di saraghi (Diplodus), salpe (Sarpa Salpa) e qualche cerniotto (Epinephelus sp.) mentre sul fondo è facile trovare diverse specie di bavose (Perciformes) e nudibranchi come la cratena peregrina (Lumaca pellegrina).
La risalita fino a 6 metri riporta alla Grotta delle Monete composta da due stanze comunicanti tramite un piccolo arco tappezzato di madrepore arancioni (Astroides calycularis) e margherite di Mare (Parazoanthus axinellae).
Lo spettacolo, in pochi metri d’acqua, è davvero mozzafiato: la particolare conformazione invita ad osservare i giochi di luce che filtrano dalla superficie mentre le forme di vita decorano la scogliera lavica che rappresenta il benthos tipico di quest’ambiente litoraneo in cui la roccia sovrasta ogni cosa.
Muoversi a poca profondità richiede condizioni di mare calmo ed acqua limpida per godere appieno di tutto quello che il sito può offrire senza subire l’effetto del fastidioso movimento delle onde.
Isolotto è un sito d’ immersione che identifica uno scoglio di roccia lavica, dalle dimensioni importanti, emergente dalla sabbia.
Dopo il tuffo ed il ceck nella baia prospicente il Diving Center, si prosegue fino al ciglio della parete rocciosa posta alla quota dei 15 mt e si inizia la discesa fino al cappello della secca attestato a 30 metri di profondità.
Il sito si contraddistingue per la sua variegata biodiversità che ne rappresenta la peculiarità.
nudibranchi e poriferi sono infatti presenze costanti così come i polpi (Octopoda) che occupano gli anfratti lavici trasformati in tane sicure.
Sul cappello della secca è sempre possibile l’incontro con banchi di saraghi (Diplodus), con le sfide frenetiche fra pesci pappagallo (Sparisoma Cretense) e con gli sguardi timidi o incuriositi degli scorfani (Scorpaena).
Per coloro che posseggono il brevetto Deep, proseguendo la discesa fino alla sabbia di quota 38 mt, si ha la possibilità di ammirare alcuni cocci di antiche anfore greco – italiche risalenti a qualche millennio fa, alcune delle quali in buono stato conservativo.
All’interno delle cavità dei cocci integri, trovano naturalmente rifugio polpi (Octopoda) e murene (Muraenidae) anche di grossa taglia.
Lungo il percorso, grazie alla presenza di vecchie reti abbandonate ed ora colonizzate, nelle stagioni della riproduzione è garantito l’incontro con la sinuosità delle candide uova di calamaro (Loligo Vulgaris).
Questa è un’immersione che si svolge lungo costa ed è accessibile a tutti.
La navigazione ha inizio dalla baia prospicente il Diving Center per poi proseguire lungo la parete lavica a strapiombo che, alla profondità di 18 metri, lascia spazio ai Pinnacoli.
Questi ultimi sono ammassi rocciosi di tipo lavico che si ergono dal fondo e che, mettendo in conto un pizzico d’immaginazione, somigliano alle mura di una fortezza.
La presenza costante di nudibranchi, ricci di mare (Echinoidea), banchi di saraghi (Diplodus) e castagnole (Guarracino) spesso cacciate dalle ricciole (Seriola Dumerili) e barracuda (Sphyraena Viridensis) fanno di esso un sito ambito per gli amanti della biologia marina e della fotografia subacquea.
Sul fondale sabbioso posto alla base della roccia è ancora presente una delle specie marine in via di estinzione: la pinna nobilis, comunemente nota come nacchera o pinna comune che rappresenta il più grande bivalve del Mare Nostrum con il suo metro di altezza massima. La sua raccolta è vietata!
Se si è fortunati, al suo interno è possibile la presenza di piccoli gamberi (Pontonia Pinnophylax).
E’ un sito d’ immersione caratterizzato da un fondale oltremodo variegato che offre un piacevole percorso, comunque impegnativo, indicato principalmente per subacquei esperti.
Dalla baia sotto il Diving Center, si prosegue sino al ciglio della parete rocciosa che si trova alla profondità dei 15 mt e da lì si inizia una graduale discesa nel blu fino ad arrivare ad un promontorio il cui cappello, posto alla quota dei 40 mt, accoglie colonie di gorgonie rosse (Paramuricea Clavata) ed esemplari di meravigliosi ricci matita a fare da degna cornice.
La profondità e il fondale misto fra sabbia e roccia possono riservare sorprese con l’avvistamento di banchi di barracuda (Sphyraena Viridensis), aquile di mare (Myliobatis Aquila) o anche cernie (Epinephelus sp.) e murene (Muraenidae) di grossa taglia.
Per i sub dotati di brevetti tecnici è consigliata la discesa fino alla quota dei 51 mt per ammirare un bellissimo esemplare di Cerianthus membranaceus che rappresenta una delle specie marine più affascinati ed eleganti del Mediterraneo.
Non è evidentemente un sito d’immersione puntualmente identificato ma l’appuntamento settimanale molto richiesto e apprezzato dai subacquei che frequentano il Diving Center in tutte le stagioni dell’anno.
L’ esperienza unica è dovuta alle condizioni diverse che si creano con l’oscurità della notte quando il fondale marino si trasforma mettendo anche in risalto le specie che di giorno rimangono nascoste.
Tra le creature che è possibile ammirare durante l’immersione, la più emozionante è senza dubbio il cavalluccio marino (Hippocampus), specie timida di giorno, socievole e dispettosa al calare del sole.
Altre specie praticamente impossibile da avvistare di giorno è il calamaro (Loligo Vulgaris), solo o in banco che, attirato dalle luci delle torce, si avvicina inconsapevolmente al subacqueo anche quando, nel periodo tra settembre e gennaio, depone le uova sul basso fondale.
L’ immersione ha inizio nella baia sotto il Diving Center, a circa 6 m di profondità, dove, fin dai primi istanti, lungo le pareti laviche, è possibile incontrare i primi gruppi di gamberetti (Caridea) oltre ai numerosi granchi (Brachyura) presenti sui “Cutilisci”.
I protagonisti dell’ immersione notturna sono ovviamente differenti in funzione della profondità: alcune specie abitano infatti il basso fondale come, ad esempio, il cavalluccio marino, i gamberetti, i granchi, i polpi e la lepre di mare, mentre altre specie come il calamaro, la seppia e la polpessa prediligono profondità più importanti ma non eccessive.