Luogo: Catania
Immersione: Archi e Grotte
Brevetto: Open
Profondità: 15 mt
Flora e Fauna: Polpi, Padelle, Madrepore, Margherite di Mare, Saraghi, Salpe e Cernie
Note: immersione dal Diving (Foto Giovanni Laganà)
In uno dei luoghi più affascinanti del litorale jonico siciliano, appena sotto la superficie dello specchio acqueo prospiciente il porto di Ognina a Catania, questo sito d’immersione è caratterizzato dalla morfologia del fondale marino che ha preso forma dalle antiche colate laviche l’ultima delle quali ha “incontrato” il mare circa quindicimila anni fa.
Nel corso dei secoli, infatti, il magma si è trasformato in roccia, il fuoco ha incontrato l’acqua, ed ha preso così forma la scogliera nera, quanto mai diversificata ed articolata, che principalmente caratterizza la Città di Catania.
Nonostante il basso fondale, soprattutto nelle ore di picco luminoso, è una delle immersioni più suggestive, apprezzata peraltro anche da subacquei esperti e fotosub.
La sua peculiarità è dovuta all’alternarsi di archi di differenti dimensioni e grotte sulle cui pareti si possono apprezzare astroides calycularis (Madrepore arancioni) e parazoanthus axinellae (Margherite di mare).
L’ immersione ha inizio dalla baia protetta del Diving Center, su un fondale collocato a 6 mt circa di profondità, cosparso di grandi massi tondeggianti chiamati “Cutilisci”, simili a uova di Dinosauro, di dimensioni variabili da 50 cm fino ad un metro di diametro.
La forma è tale per via del loro percorso di rotolamento dall’alta quota al mare fin sul bassofondo, sul quale trovano definitivo alloggiamento dopo aver subito la spinta ed i movimenti idrodinamici dei marosi.
Il percorso subacqueo si snoda attraverso suggestivi archi lavici che creano giochi di luce intensi degni delle migliori scenografie cinematografiche.
Lungo la navigazione, fra luminosità e colori, si esplorano la Grotta Jonica - che prende il nome proprio dal Diving - e la Grotta Segreta dalla quale è possibile riemergere in una bolla d’aria apprezzando i colori e gli squarci di luce delle pareti esterne.
Durante il tragitto non è difficile l’incontro con banchi di saraghi (Diplodus) e salpe (Sarpa Salpa), mentre qualche cerniotto (Epinephelus sp.) incuriosito fa capolino dalla propria tana.
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